PIANO DI ZONA, POSITIVO AVVIO DEI TAVOLI DI PROGETTAZIONE

Positivo avvio dei tavoli di progettazione partecipata per la definizione del piano sociale di zona 2018-2020, che si stanno svolgendo con l’inedita formula della presenza, agli incontri tematici, delle organizzazioni sindacali, che hanno inoltre preso parte ad uno specifico incontro, ad esse dedicato, lo scorso 16 febbraio. “Quello che proviene dalle organizzazioni sindacali – spiega il dirigente dell’ufficio di piano, Alessandro Attolico – è un contributo qualificato, in grado di restituire la lettura dei bisogni e delle emergenze che il territorio esprime, accompagnata dalla lettura tecnica delle procedure amministrative, che ha già prodotto i primi spunti di lavoro che l’ufficio di piano intende approfondire con tutto il partenariato locale”.

La concertazione ha visto la partecipazione numerosa e propositiva dei soggetti del terzo settore, che hanno potuto avviare, nel confronto con i referenti dell’Ambito, del servizio sociale dei Comuni di Trani e Bisceglie e della Asl, percorsi costruttivi sulle cinque aree tematiche definite dal quarto piano regionale delle politiche sociali. “Un ringraziamento particolare – prosegue Attolico – va rivolto alla fattiva collaborazione della Asl, presente ai tavoli con la dott.ssa Filannino, che ha contribuito alla lettura integrata, ovvero sanitaria insieme a quella sociale, delle opportunità e delle criticità legate all’accesso alle prestazioni”.

Sono emerse alcune e significative prime considerazioni: l’urgenza di valorizzare importanti tipologie di utenza, per la verità in parte trascurate nel nuovo piano regionale, come i malati psichiatrici, le donne sole e le donne vittime di violenza con minori a carico, le famiglie dei carcerati o di chi beneficia dell’esecuzione penale esterna, promuovendo l’attivazione di percorsi di contrasto alla povertà e di inclusione socio lavorativa. In tema di donne vittime di violenza, il tavolo tematico ha aperto una interessante riflessione sulla valutazione dell’autonomia economica delle donne e della conseguente possibilità di accesso a prestazioni agevolate, che sta prendendo la forma di una vera e propria proposta da rivolgere alla Regione Puglia.

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