IL GIULLARE SBARCA A MOSCA. IL SINDACO INCONTRA LE DUE CANTANTI IN PARTENZA PER LA RUSSIA

Il festival nazionale del teatro contro ogni barriera “Il Giullare” di Trani si accinge a sbarcare a Mosca. Martedì 4 e mercoledì 5 dicembre, su formale invito del direttore del World Music Parshow (evento che si consuma da 9 anni a dicembre in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità) il festival “Il Giullare” è stato chiamato ad offrire il proprio contributo attraverso l’esibizione canora di due artiste tranesi, Debora Di Cugno e Maria Rita Di Cugno, le cui voci sono state ampiamente valorizzate dal festival Il Giullare in molte edizioni.

Dopo tante esperienze in Italia, le due ragazze hanno adesso l’opportunità di farsi conoscere in un contesto internazionale, a cui parteciperanno giovani artisti, musicisti, cantanti (tra i 5 e i 30 anni di età) con disabilità provenienti da tutte le regioni russe e da diverse altre parti del mondo. In questa edizione a Mosca si esibiranno artisti provenienti da 15 nazioni diverse: Stati Uniti, Messico, Brasile, Perù, Granada, Rwanda, Marocco, Abu Dhabi, Islanda, Francia, India, Filippine, Cina, Australia e Italia.

L’evento da un punto di vista mediatico prevede la partecipazione di oltre 150 media da ogni parte del mondo e si prevede la partecipazione di circa 10.000 spettatori ai vari eventi e oltre dodici milioni di pubblico televisivo. Debora Di Cugno e Maria Rita Di Cugno si esibiranno in coppia e canteranno pezzi di artisti italiani tra i più riconosciuti in Russia: Toto Cotugno e Albano Carrisi, accompagnati dall’Academic Symphonic Orchestra di Yaroslavl condotta dal maestro Murad Annamamedov.

In vista di questa prestigiosa kermesse, le due ragazze, accompagnate dallo staff del festival “Il Giullare” sono state ricevute a Palazzo di Città dal sindaco, Amedeo Bottaro, e dall’assessore ai diritti dell’infanzia, Debora Ciliento. Il primo cittadino ha consegnato loro una riproduzione della promulgazione degli Stati Marittimi così come fu concepita dalla mano di Biagio Molinaro nel 1863, un prezioso dono da consegnare agli organizzatori russi.

 

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