AMBITO TRANI – BISCEGLIE, LUNEDI’ PARTE UN PROGETTO RIVOLTO A 10 FAMIGLIE CON MINORI
Chi non ricorda Pippi Calzelunghe, protagonista della tv dei ragazzi degli anni ’70 nata dalla penna della scrittrice Astrid Lindgren? P.I.P.P.I è il progetto che prende il nome dalla piccola ribelle svedese ed è l’acronimo di Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione. Il programma propone interventi innovativi di accompagnamento dei genitori che si trovano a fronteggiare condizioni complesse in cui risulta difficile garantire ai propri figli e a tutta la famiglia un giusto benessere.
Si tratta di un programma sperimentale nato dalla collaborazione tra il Ministero delle politiche sociali e il Laboratorio in educazione familiare dell’Università di Padova che prevede interventi innovativi, costantemente monitorati, a sostegno dei genitori, finalizzati ad aumentare la sicurezza dei bambini, migliorare la qualità del loro sviluppo, promuovere il benessere in famiglia e ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei minori dal nucleo familiare.
Un progetto quindi a sostegno della genitorialità vulnerabile che l’Ambito Territoriale di Trani-Bisceglie avvierà in favore di dieci famiglie con bambini fino a 14 anni e che sarà sviluppato in collaborazione con assistenti sociali, personale scolastico, psicologi, educatori, realtà associative del territorio e famiglie di appoggio. Una vera task force che lavorerà in modo integrato con i genitori per promuovere le loro risorse e capacità di risposta ai bisogni dei più piccoli. Le prestazioni specialistiche di educativa domiciliare saranno assicurate dalla cooperativa sociale Shalom.
Il Dirigente dell’ufficio di piano, Alessandro Attolico, spiega: “Con P.I.P.P.I. mettiamo al centro i bambini e i loro genitori con i quali costruire un progetto personalizzato e una alleanza tra tutte le risorse (capitale umano) che hanno a cuore la crescita del minore, per aiutare gli adulti nel loro ruolo genitoriale. Siamo convinti che solo l’azione sinergica di ciò che ruota intorno al bambino può contribuire al suo benessere. Abbiamo inoltre l’auspicio che il costante monitoraggio scientifico del progetto favorisca lo sviluppo di buone prassi nel nostro territorio”.